Il rischio cardiovascolare residuo oltre il colesterolo LDL

A cura di Daniel Ferraro

È ben noto che la riduzione della colesterolemia si associ ad una diminuzione degli eventi cardiovascolari, meno nota, ma già ampiamente documentata è la possibilità che la terapia ipocolesterolemizzante ben condotta sia in grado di arrestare la progressione e portare anche alla regressione dell’ateroma. Su queste basi, le società scientifiche hanno stilato i principi per una corretta prevenzione delle malattie cardiovascolari, stabilendo dei valori desiderabili di colesterolo LDL variabili a seconda del profilo di rischio individuale.

N Engl J Med 2019; 380:11-22 DOI: 10.1056/NEJMoa1812792

Venerdì 16 Dicembre – Aula A – ore 09.30

Tuttavia non tutti i pazienti che raggiungono gli obiettivi terapeutici suggeriti dalle linee guida internazionali, hanno un beneficio dalla terapia ipocolesterolemizzante. Le maggiori promesse per ridurre il rischio residuo sono ancora nel campo dei lipidi: colesterolo LDL e trigliceridi. In questa tavola rotonda che si terrà in Aula A alle ore 09.30 , con la moderazione del presidente uscente della SIC, il prof. Indolfi e il presidente eletto, prof. Perrone Filardi, gli argomenti cardini che verranno affrontati saranno: il ruolo di nuovi agenti ipolipemizzanti e la loro efficacia, la possibilità di individuare nei trigliceridi un nuovo marker di rischio cardiovascolare e come la riduzione dei loro valori possa impattare sulla prevenzione. Tutto ciò sarà possibile grazie ai maggiori esperti del settore, il prof. Calabrò, il prof. Crea ed il prof. De Ferrari.

Un simposio dall’ineguagliabile qualità scientifica. Sali anche tu in prima classe, non mancare!