Hot topics in tema di amiloidosi cardiaca
A cura di Simone Persampieri e Daniel Ferraro
In un’aula C gremita, con la moderazione del Prof. Camillo Autore e del Prof. Michele Emdin, si è svolto il Simposio “Hot topics in tema di amiloidosi cardiaca”. Nella prima relazione il Dott. Giuseppe Vergaro ha analizzato i più recenti trial riguardanti i farmaci per l’amiloidosi a transtiretina, ricordando come grazie alla stabilizzazione molecolare garantita da tafamidis ed acoramidis si possa rallentare la progressione della patologia e migliorare la qualità di vita del paziente rallentando il declino della capacità funzionale dello stesso. Nella seconda relazione, la Prof. Marianna Fontana si è focalizzata gli algoritmi di diagnosi dell’amiloidosi AL e ATTR, ribadendo come l’ecocardiografia resti la metodica di elezione nello stimare una probabilità di diagnosi che deve essere successivamente confermata da metodiche come la scintigrafia ossea e della risonanza magnetica. Il Prof. Marco Canepa ha invece incentrato la sua relazione sul rischio tromboembolico e sulla prevenzione della morte improvvisa nel paziente affetto da amiloidosi, ricordando all’audience alcuni concetti fondamentali. A chiudere l’incontro il Prof. Gianfranco Sinagra ha poi fatto un focus sulla Rete Italiana dell’Amiloidosi Cardiaca, ribadendo la necessità del network tra specialisti di diversi Centri e di diverse Discipline in questa patologia.

La Rete ha infatti come scopo quello di definire dei percorsi di diagnosi e cura che possano si essere svolti in Centri di II livello ma che debbano essere comunque pensati ed iniziati anche nei Centri di primo sospetto diagnostico, cosicchè il paziente possa seguire il percorso con più facilità. A questo proposito il rapporto della Rete con i MMG che possono porre il primo sospetto diagnostico è di vital importanza. La Rete si pone inoltre come fine, grazie all’attività scientifica intrinseca, quello di andare a fondo nei gap in evidence inerenti questa patologia. In ambito di amiloidosi cardiaca si stanno acquisendo sempre più conoscenze e, grazie a queste, sempre più armi per combatterla: compito di tutta la Comunità Cardiologica è quindi quello di ricoscerla e trattarla al meglio.